Studio Rossi Napolitano

Trascrizione del testo

Caro Lucilio,
Mi confidi di sentirti sempre più smemorato e distratto. Ti sorprendi a dimenticare nomi, eventi recenti, persino ciò che hai letto il giorno prima. E mentre la tua memoria sembra indebolirsi, la tua capacità di concentrare l’attenzione su un singolo compito sembra evaporare come rugiada al sole mattutino.
Non sei solo in questa esperienza, amico mio. Questi dispositivi che portate sempre con voi stanno silenziosamente riconfigurando le vostre menti. La costante interruzione, la frantumazione dell’attenzione in mille piccoli frammenti, l’abitudine a saltare rapidamente da un’informazione all’altra: tutto ciò non è senza conseguenze per quella meravigliosa facoltà che gli dei ci hanno donato – la mente umana.
Gli antichi conoscevano l’arte della memoria, praticavano tecniche elaborate per imprimere conoscenze nelle pieghe del cervello. Oggi, paradossalmente nell’era in cui avete accesso a tutta la conoscenza del mondo, sembrate aver perso l’arte di ricordare.
Ti propongo questo rimedio: dedica ogni giorno tempo alla lettura profonda. Non quella frammentaria dei messaggi brevi, ma quella immersiva di un libro o di un saggio completo. Leggi senza interruzioni, senza controllare notifiche, per almeno trenta minuti. All’inizio sarà difficile, la tua mente addestrata alla distrazione si ribellerà. Persisti.
Inoltre, esercita la tua memoria. Ogni sera, prima di dormire, ripercorri mentalmente gli eventi della giornata, le conversazioni, le idee che hai incontrato. È un esercizio antico ma potente.
“Non abbiamo poco tempo, ma ne sprechiamo molto”, ti scrissi. Oggi aggiungo: non abbiamo menti deboli, ma le indebolisce l’uso frammentario che ne facciamo.
Con preoccupazione per la tua mente, Seneca