Caro Lucilio,
Mi chiedi come mantenere il controllo di te stesso in un’epoca in cui mille sirene digitali competono per la tua attenzione. “Mi sento trascinato in mille direzioni”, scrivi, “e alla fine della giornata non so se ho agito secondo la mia volontà o seguendo impulsi esterni”.
Una volta ti dissi: “Renditi padrone di te stesso”. Mai questo consiglio è stato più necessario che nella tua era, dove la libertà è minacciata non dalle catene visibili della schiavitù, ma dalle sottili manipolazioni dei dispositivi che porti con te.
Questi oggetti non sono strumenti neutrali. Sono progettati con precisa intenzione per catturare e mantenere la tua attenzione, per creare abitudini che ti rendono dipendente dal loro uso. Dietro ogni notifica, ogni suono, ogni interfaccia colorata, c’è la mano invisibile di un manipolatore che conosce le debolezze della mente umana meglio di quanto tu stesso le conosca.
Come puoi riconquistare te stesso? Inizia con la consapevolezza del tempo. Prima di accendere il dispositivo al mattino, stabilisci quanto tempo intendi dedicargli durante la giornata e per quali scopi specifici. Poi, monitora rigorosamente questo tempo. Molti dei dispositivi moderni offrono strumenti per tracciare il tempo di utilizzo – usali come alleati nella tua ricerca di libertà.
Inoltre, stabilisci periodi di completa disconnessione. Un’ora al giorno, un giorno alla settimana, una settimana all’anno. Osserva come ti senti in questi periodi. L’iniziale irrequietezza cederà gradualmente il posto a una ritrovata capacità di pensiero profondo e di vera autodeterminazione.
“Finché non sai a che porto dirigi la tua nave, nessun vento è favorevole”, ti scrissi un tempo. Oggi aggiungo: finché non decidi consapevolmente come usare il tuo dispositivo, esso userà te.
Per la tua libertà, Seneca