Studio Rossi Napolitano

Trascrizione del testo

Caro Lucilio,
Mi chiedi come trovare pace in un mondo che sembra non tacere mai. I tuoi dispositivi ti bombardano di notizie, opinioni, immagini e suoni dall’alba al tramonto. Ti senti come un uomo che cerca di meditare in mezzo a un mercato affollato.
Ti ricordo ciò che scrissi tempo fa: “Gli uomini imparano mentre insegnano”. Lascia che ti insegni allora qualcosa che devi riapprendere: il valore del silenzio.
Il silenzio non è assenza, Lucilio, è presenza. Presenza di sé a se stessi. I tuoi antenati conoscevano il valore di ore quiete, di giornate senza interruzioni esterne. Oggi, tale silenzio deve essere conquistato con deliberata intenzione.
Ecco il mio consiglio: crea spazi sacri nella tua giornata dove nessun dispositivo è ammesso. Forse è la prima ora dopo il risveglio, o l’ultima prima del sonno. Forse è durante i pasti, o nelle passeggiate. Scegli questi momenti e difendili come difenderesti un tesoro prezioso.
Nei momenti di silenzio digitale, riscoprirai la tua voce interiore. Quella voce che non può competere con il frastuono dei mille messaggi esterni, ma che è l’unica che può davvero guidarti verso la saggezza.
“Non è povero chi ha poco, ma chi desidera di più”, ti dissi un tempo. Oggi ti dico: non è disconnesso chi evita i dispositivi, ma chi ha perso la connessione con se stesso.
In serena riflessione, Seneca